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I PAESAGGI DELL'INDUSTRIA

ARTESPRESSIONE

Mostra a cura di Matteo Pacini
Catalogo a cura di Angelo Pietro Desole

EDIZIONI GRACE, 2012

ALTRI PAESAGGI
introduzione di Matteo pacini

A seconda dei punti di vista, lo stesso soggetto può assumere molteplici sembianze. Un confronto di sguardi può far sì che emergano le varie sfumature che identificano lo spirito e l’intenzione con i quali si affrontano certi temi. Allineare l’occhio vigile e attento di 5 autori che hanno fatto dell’industria il perno della loro ricerca visiva, a quello di un fotografo poliedrico e “d’altri tempi” per gusto e tecniche utilizzate, permette un’ analisi a tutto tondo su due aspetti: il ruolo dell’industria nella nostra cultura dal punto di vista storico, economico e architettonico e il valore artistico della fotografia industriale.
A occuparsi dell’aspetto tecnico, dal 1997, c’è l’AIPAI che opera a livello internazionale nell’ambito dell’Archeologia Industriale. Tale definizione, apparente contradizione in termini, interpreta appieno l’intento di raccogliere, catalogare e analizzare scientificamente le tracce di una civiltà, quella industriale appunto, esattamente come si è fatto per le civiltà umane del passato, con la differenza che l’epoca storica in esame è quella che tuttora viviamo e che rappresenta per noi la contemporaneità.
La galleria Artespressione si occuperà del secondo aspetto, valorizzare cioè la cultura industriale dal punto di vista artistico, poiché la suggestività del soggetto, unita all’elevata qualità degli scatti proposti, regalano immagini di grande impatto e valore visivo, capaci di suscitare nello spettatore profonde riflessioni sull’industria e sui luoghi della produzione.
Desole, Duranti, Modica, Nimis e Valenti offrono uno sguardo di inestimabile valore dal punto di vista documentaristico su realtà che, pur apparendo statiche, sono in continuo divenire, afflitte da un degrado quotidiano dovuto all’incuria e all’abbandono.
Bourjac offre un punto di vista diverso, intriso di malinconia e romanticismo, dove lo scopo non è solo documentare un paesaggio, bensì gli stati d’animo provocati da esso: alternanza tra solitudine e senso di libertà, tra inquietudine e pace interiore. La suggestione provocata dalla monumentalità di queste strutture e dal contrasto generato dal loro violento inserimento nel paesaggio circostante, si lega al fascino della fatiscenza e dell’abbandono.
La commistione di tali elementi genera la risposta più esauriente alla domanda sul perché tutto ciò è da considerarsi arte e sul perché la cultura industriale meriti una mostra in una galleria. Doveroso quindi è il ringraziamento all’AIPAI che da anni si occupa della tutela e della salvaguardia del patrimonio Archeologico Industriale e a Paula Nora Seegy, ideatrice del progetto Artespressione, che ospiterà questa stimolante mostra-confronto nella prima tappa del suo percorso itinerante tra l’Italia e l’estero.

Matteo Pacini

Photogallery

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