GRAZIANO CAROTTI
REPERTI
progetto a cura di
Matteo Pacini
inserito nell'ambito di
+50 SCULTURE IN CITTA'
TRA MEMORIA (1962) E PRESENTE (2012)
a cura di Gianluca Marziani
23 giugno / 28 ottobre 2012
PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE
Piazza Collicola 1 - SPOLETO
GRAZIANO CAROTTI
REPERTI
testo di
Matteo Pacini
Modellando la terra, Graziano Carotti crea personaggi misteriosi e enigmatici, dallo sguardo perso e assorto. La padronanza con la quale Carotti gestisce una materia notoriamente ruvida e porosa come la terracotta, gli permette di cogliere ogni dettaglio, ogni attimo, pietrificando espressioni e movimenti con grande realismo.
La scultura per Carotti rappresenta la necessità di dare forma a momenti di profonda riflessione sui faticosi meccanismi sociali, sulla complessità dei rapporti umani, sull’alienazione, sulla felicità. L’idealizzazione di questi temi cela infiniti riferimenti alla cronaca e al quotidiano, alla storia e alla letteratura.
L’unica chiave di lettura possibile è data dall’intimo confronto che s’instaura tra l’opera e l’osservatore, che lascia poi spazio alla libera interpretazione.
Nei “Reperti”, l’inserimento nell’opera di un oggetto sottratto alla quotidianità, ovvero non prodotto con finalità estetiche ma solo pratiche e funzionali, contribuisce a infittirne il mistero e l’enigmaticità. Il principio è quello del “ready- made” che, nei primi decenni del Novecento, scardinava la tradizionale distinzione, comunemente accettata e radicata, tra ciò che poteva ritenersi arte e ciò che non lo era. “Ready-made” è infatti da intendersi come “pronto all’uso”, “prefabbricato”. Un oggetto comune, lontano dall’affezione e dal sentimentalismo che, decontestualizzato e isolato dal suo uso ordinario, viene inserito in un’ opera o diviene esso stesso “opera” assumendo un nuovo significato.
Si pensi alla latrina capovolta che Duchamp intitolò "Fontana". In quel caso, il valore aggiunto dell’artista è l'operazione di scelta, o anche di individuazione casuale dell’oggetto, della sua acquisizione e del suo isolamento finalizzato alla ricontestualizzazione nel mondo dell’arte. Nel nostro caso il Ready-Made è il principio di un processo complesso di inglobamento di un corpo estraneo all’interno di un’opera che spesso origina da esso, ma che allo stesso tempo deve poi essere “risolta”.
Il “Reperto” (dal latino repèrtus, participio passato del verbo rĕpĕrīre) è quindi un “ritrovamento”, per lo più casuale, un oggetto che riaffiora a sorpresa dal passato, che esercita la sua forza evocatrice sull’immaginazione e la creatività dell’Artista, divenendo non solo parte integrante dell’opera, ma principio di ispirazione. La sfida sta ora nella complessità dell’inglobamento e, a questo punto, “risolvere” l’opera è come uscire da un incastro avvalendosi della teoria del pensiero laterale, attraverso cioè l’osservazione del problema da diverse angolazioni, prescindendo dalla rigida catena logica e da quello che inizialmente appare come l’unico percorso possibile.
+50 SCULTURE IN CITTA'
TRA MEMORIA (1962) E PRESENTE (2012)
COMUNICATO STAMPA
A cinquant’anni dalla grande mostra Sculture nella città, curata nel 1962 da Giovanni Carandente, il Comune di Spoleto celebra la scultura contemporanea attraverso le opere di una cinquantina di artisti italiani che si dislocheranno tra Palazzo Collicola Arti Visive e vari luoghi della città. Dentro Palazzo Collicola ci saranno tre grandi mostre personali, diversi progetti speciali, oltre al nuovissimo Collicolab (spazio aperto a giovani artisti, associazioni culturali, fondazioni, realtà individuali). Per le vie di Spoleto, in altri musei e sedi istituzionali si svilupperanno tre mappature: una prima di carattere storico (che prenderà forma il prossimo autunno grazie a una serie di totem che testimonieranno, attraverso immagini fotografiche del 1962, la collocazione delle opere della prima mostra); una seconda, sempre di carattere storico, dedicata al riposizionamento di alcune opere del 1962 nei luoghi d'origine (Consagra e Pomodoro in particolare), oltre alla creazione di un archivio coi materiali storici del progetto; una terza di taglio contemporaneo in cui decine di artisti collocheranno le loro opere scultoree nei luoghi più affascinanti della Spoleto storica.
1962 . SCULTURE IN CITTÀ fu un avvenimento unico e scardinante, qualcosa in più di una semplice mostra, possiamo dire il primo evento globale che relazionò una città ad alto valore storico con le visioni dei più grandi scultori del Dopoguerra.
2012 . +50 vuole conservare la memoria e riflettere sulle nuove formule espressive della scultura contemporanea. Un evento germinativo che si svilupperà tra Palazzo Collicola e la zona storica di Spoleto, secondo una ramificazione virale dei progetti, realizzati da alcuni tra i più interessanti scultori del panorama italiano.
Cinquant’anni fa prevalse la cultura della fusione e delle leghe pesanti, secondo una concezione elaborativa che esprimeva nel ferro la sua natura primordiale e al contempo avanzata. Oggi sono cambiati i codici figurativi ma anche i materiali, le tecniche d’esecuzione, i modi di integrarsi o reagire nel contesto urbano. Diminuiscono le simbologie astratte e crescono i legami con la città viva, il corpo mutante, gli oggetti tecnologici. Diminuiscono (ma non scompaiono) le antiche tecniche elaborative a favore di un approccio eterogeneo, in dialogo con il progresso dei nuovi materiali e delle gigantesche possibilità tecniche.
La forza del nuovo progetto sta proprio nella sua doppia natura: da una parte la scultura come atto innovativo, esperimento sul presente, volume aperto; dall’altra il forte rispetto per la memoria storica, reso evidente da autori che lavorano il marmo, il gesso o la cera con raffinata sapienza “classica”, adattando la memoria alle storie del nostro tempo digitale.
+50 sarà una “mostra diffusa” che mapperà la città e diventerà un percorso a tappe tra interni ed esterni, visibilità e nascondimento, tra l’impatto figurativo e le molteplici chiavi narrative. Una “caccia ai tesori” dove vincerà sempre l’opera coi suoi codici e le sue infinite nature sentimentali.
Al piano inferiore del museo vengono ospitate una serie di realtà che operano in Italia attorno ai temi della scultura contemporanea e non solo. Ogni realtà invitata porta un progetto personale, così da rendere lo spazio un percorso di stimoli eterogenei.
- GRAZIANO CAROTTI a cura di Matteo Pacini
- KINDERGARTEN & DAVID POMPILI a cura di Francesca Briganti FABIO MATTEI
a cura di Gianluca Marziani
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VINCENZO MARSIGLIA a cura di Michela Di Stefano CRISTIANO PETRUCCI
a cura di Gianluca Marziani
- RENATO RUBINI & ENATALEM ZELEKE a cura di Maria Letizia Bixio e Valentina Gramiccia