ART MONSTERS 2020
CONTAMINAZIONI ALIENE NELL’UMBRIA CONTEMPORANEA
a cura di Matteo Pacini
6 agosto –11 ottobre 2020
MUSEO CIVICO DI PALAZZO DELLA PENNA
Via Prospero Podiani, 11 – Perugia
"Come sistema di comunicazione simbolica, l’arte consente di leggere le tendenze profonde di una società identificandone problemi e valori, creando le condizioni per stimolare ragionamenti.
Art Monsters nasce con lo scopo di estendere il dibattito sociale su temi come diversità, identità e discriminazione al campo artistico, partendo dall’etimologia latina del termine “mostro”, ossia ciò che per sua natura si presenta con forme estranee al consueto, di là dell’ordinario, causa di stupore e meraviglia ma, al tempo stesso, paura, negazione e rifiuto. In arte, il “mostro” inteso come “prodigio, portento” induce all’abbandono di quella concezione mistica dell’analogia come visione unitaria di tutto il creato, accogliendo finalmente la possibilità del vario e del molteplice, favorendo la conoscenza e la comprensione delle diversità attraverso la libera espressione della creatività umana, efficace antidoto contro il veleno dell’intolleranza.
Oggi, in un’epoca tra le più complesse che la storia recente ricordi, dopo un evento inaspettato che lascia dietro di sé uno scenario da guerra, privo di macerie visibili, ma carico di profonde e insidiose lacerazioni nei già compromessi rapporti fra uomini e popoli, di contaminazione si è sentito parlare in tutta l’accezione più negativa e “patologizzante” del termine. L’isolamento e la limitazione dei contatti fisici si sono rivelati indispensabili misure per arginare il contagio di una malattia odiosa, ma con l’aumentare delle distanze e l’arroccarsi delle posizioni individuali, gli indispensabili interscambi di arti e di idee, generi e culture risultano pericolosamente compromessi, con la minaccia di un conseguente impoverimento del bagaglio culturale collettivo.
Per favorire il sano proliferare di una pluralità di linguaggi e visioni come mescolanza di elementi di diversa natura, questa quinta edizione di Art Monsters si ispira a quel genere di contaminazioni artistiche e culturali che ha reso l’Umbria teatro di alcuni tra i salienti episodi del panorama artistico del Novecento, come il celebre incontro/confronto avvenuto a Perugia tra l’umbro Alberto Burri e il tedesco Joseph Beuys, del quale cade il quarantesimo anniversario quest’anno. Quel 3 aprile del 1980, nel confermare la loro distanza su pensiero, forme e contenuti, la contaminazione fra i due Maestri e il pubblico accorso all’evento innescò un dibattito sul rapporto fra arte e società, uomo e natura che, oltre a far riflettere tuttora sull’importanza del confronto fra diversità di pensiero, lasciò alla città preziose “tracce” sotto forma di opere che attirano ancora a Perugia visitatori da ogni parte del mondo. Con la consapevolezza di quanto vitale si sia rivelato tale genere di confronti per il tessuto culturale umbro, che ha sempre saputo inglobare le influenze culturali esterne nel migliore dei modi, si riprendono le fila di un discorso parzialmente interrotto stimolando nuovi incontri e importando nuovi talenti. Il confronto o il semplice accostamento con le eccellenze artistiche del territorio - che lo siano di origine o d’elezione - genererà un circolo virtuoso che aspira a un insieme armonico di espressioni, spaziando fra l’affinità e gli antipodi.
Palazzo della Penna, nobile contenitore museale che a un primo approccio si presenta articolato, a tratti dispersivo, si dimostra capace di inglobare generosamente le tante diversità, offrendo provvidenziali limiti architettonici là dove era indispensabile dividere, regalando inaspettati e interminabili scorci attraverso la labirintica infilata di stanze.
L’immagine, con la sua elaborazione attraverso pittura, disegno e scultura è protagonista anche nelle installazioni, in cui viene scomposta e ricomposta, a volte annullata e “riesumata”; la fotografia è solo lambita e non affrontata nella sua forma più pura, ma come base di partenza per rielaborazioni successive, una “rimediazione” (Bolter, Grusin) in cui, nel passaggio da un medium all’altro, si innestano altre tecniche come il trasferimento e il collage.
Con ampia estensione orizzontale nella selezione di artisti e una forte intensità verticale nella qualità delle opere proposte, le contaminazioni di questa edizione di Art Monsters 2020 rispondono alle varie accezioni del termine alieno - straniero, estraneo, che rifugge da qualcosa, diverso, contrario, avverso - accomunate da quel senso di “alienità” (Aldo Elefante) nella sua più rara accezione letteraria del termine, cioè la tendenza e la volontà di essere estranei a un contesto, la scelta o la necessità di essere altro, altrove e in altro modo. Un modo di vivere che si incarna nella figura dell’artista autentico, distante dall’esistere ordinario, rifiutando o tenendo a dovuta distanza dinamiche mondane e salottiere.
Si celebra, insomma, il concetto di diversità tralasciando i luoghi comuni e i cliché che lo riducono alle sole questioni di etnia, classe sociale o identità sessuale, superando quelle differenze che lo stesso principio di uguaglianza non ammette, poiché gli uguali sono diversi per definizione."
Matteo Pacini